Ieri sera, parlando dei corsi di lingue nelle edicole, ho usato la parola gadget, una parola inglese entrata nelluso anche da noi e che merita qualche attenzione.
In inglese, gadget sta a indicare genericamente una macchinetta, un dispositivo, un congegno di qualche tipo per esempio, non passa anno che qualcuno non inventi qualche tipo nuovo di cavatappi. Gadget quindi è una parola delluso familiare e colloquiale per indicare un oggetto non meglio precisato, un aggeggio, un gingillo, un "coso". Spesso in inglese la parola ha un sottofondo di critica negativa, nel senso che si attribuisce a molti gadgets la prerogativa di complicare inutilmente certe azioni quotidiane che di per sé sono molto semplici.
Siccome è una parola abbastanza generica, viene usata, sia dagli inglesi che da noi, anche per quegli oggetti ai quali non sappiamo dare un nome quegli oggetti tendenzialmente inutili ma "tanto carini", almeno a sentire quelli a cui piacciono e a cui piace regalarli. E siccome tutto è creato dalla Provvidenza a fin di bene, sono gli oggetti che tipicamente vanno ad arricchire le pesche di beneficenza in parrocchia. Il commento classico di chi li vince è "Bello! Ma che cosa me ne faccio?" Comunque sia, ormai la scritta gadgets campeggia nelle insegne dei negozi che trattano questo tipo di articoli.
Uno sviluppo nelluso italiano di questa parola si è avuto quando periodici e quotidiani hanno cominciato a infilare oggetti vari nellinvolucro in cui sono confezionati. Allinizio mi pare che siano stati i settimanali femminili a distribuire campioni di prodotti cosmetici e gingilli vari (pettini, fermacapelli e altro) e per questi oggetti la parla gadget è assolutamente appropriata. Solo che adesso invece la vedo usata anche per fascicoli, dispense e altro materiale a stampa che con le macchinette e gli aggeggi in senso stretto hanno poco a che fare. E recentemente anche per le videocassette e i CD-ROM. La parola gadget è ormai sinonimo di allegato (di qualsiasi tipo) offerto in omaggio o a prezzo scontato assieme a una pubblicazione. È una parola inglese che come tante ha italianizzato la pronuncia e cambiato, almeno in parte, significato.